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Emergenza rifiuti in Calabria, la spazzatura ormai è arredo urbano
Ci siamo. Quello che si temeva è arrivato.
I sindaci iniziano a chiudere scuole e uffici pubblici per “emergenza sanitaria”. In moltissimi comuni della provincia di Cosenza e della stessa Regione, cumuli altissimi di spazzatura campeggiano, in attesa di essere smaltiti, ancora non si sa dove. La Regione Calabria arriva, come al solito in ritardo e dopo decenni di commissariamento, con i comuni che hanno sborsato centinaia di migliaia di euro all’ufficio del commissario affinchè trovasse una soluzione ai loro rifiuti, il risultato sono tonnellate di immondizia per le strade. Verrebbe da chiedersi se anche qui i soldi sono serviti per promozioni o assunzioni e non per lo scopo. Ora, si è sulla via del non ritorno. Chiusa Pianopoli e Bucita non ci sono altre discariche che possono sostituirle. Il Piano sui rifiuti della Regione è partito tardi e le proteste dei cittadini e dei sindaci ne rallentano l’attuazione. Un piano già giudicato insufficiente oltre che inquinante. Si delibera l’apertura delle discariche chiuse e private ma, anche qui si levano proteste. Il Prefetto di Cosenza, Tomao ogni giorno riceve delegazioni che arrivano da ogni parte della provincia. Il discorso è sempre lo stesso: i rifiuti. Parliamo naturalmente dei rifiuti in “superficie” ma, anche se in Calabria non dovremmo essere alla “Terra dei Fuochi”, c’è un “sottobosco” ancora tutto da scoprire. Sapremo presto cosa è stato sotterrato, col monitoraggio dall’alto, autorizzato dalla Regione. E, magari scopriremo che anche qualche sindaco che oggi protesta, ha permesso al suo territorio di diventare “pattumiera” negli anni in cui l’eternit non era “pericoloso” e la spazzatura in genere, forse calcolata solo “concime”. Ma, dicevamo, ormai siamo al dunque. Così il sindaco di Rossano sul cui territorio c’è l’impianto di Bucita: “la Regione adotti ogni utile e condivisa soluzione per superare la grave e pericolosa situazione di degrado ambientale e igienico-sanitario in cui è piombata la Città a causa della mancata raccolta degli rsu. Scuole e uffici pubblici a rischio chiusura se non si provvederà, nelle prossime ore, a riattivare il ciclo dei rifiuti. Non baratteremo l’impianto di Bucita con la minaccia di veder seppellito il nostro territorio sotto una valanga di spazzatura. Ci sono altre soluzioni che si possono adottare per arginare e risolvere il problema. Ai miei concittadini rivolgo l’invito ad essere pazienti e ad isolare quanti, nelle ultime ore, si stanno rendendo artefici dell’incendio dei cassonetti”. Intanto, tonnellate di spazzatura continuano ad accumularsi e, il problema oggi diventa l’incendio dei cassonetti con i fumi tossici che la spazzatura sprigiona. Ed intanto noi continuiamo a pagare, caro, un servizio che non c’è.



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