CATANZARO – Quattro condanne ed un’assoluzione. È la sentenza emessa oggi dal Gup di Catanzaro Chiara Esposito nei confronti degli imputati che avevano scelto il rito abbreviato nell’inchiesta del 2023 che ha coinvolto anche alcuni finanzieri. Tutti accusati di accesso abusivo ai sistemi informatici e associazione a delinquere con finalità di corruzione. La sentenza di primo grado ha accolto gran parte delle richieste fatte dalla pubblica accusa.
Domenico Quaglio condannato a 6 anni di reclusione
La pena più pesante a Domenico Quaglio, legale associato alla società Sirinformat (a Cosenza in molti lo ricorderanno aver aver ricoperto il ruolo di amministratore delegato del club) condannato a 6 anni di reclusione. I finanzieri di Cosenza Ercole Iorio e Antonio De Fazio sono stati condannati a cinque anni ciascuno. Maria Grazia Bafaro (in passato consigliera comunale di Rende) condannata a 4 anni e 8 mesi. Germano Filice ha scelto invece di patteggiare per una pena che è stata convertita in lavori di pubblica utilità della durata di tre anni. Assolta da ogni imputazione Jessica Filice. Gli imputati sono stati condannati anche al risarcimento del danni nei confronti delle parti civili.
Migliaia di contribuenti spiati in tutta Italia: l’inchiesta
Le indagini presero origine dalle segnalazioni inviate dal Garante della Privacy e dal Ministero degli Interni in relazione all’ingente mole di accessi realizzati dai finanzieri alla banca dati INPS in uso al corpo. Venne appurato che i numerosi accessi censiti (relativi ad oltre 160.000 soggetti) erano del tutto estranei a ragioni di servizio. A seguito di intercettazioni telefoniche, telematiche e ambientali fu possibile ricostruire l’esistenza di un’attività sistematica di raccolta illecita di informazioni personali di contribuenti, residenti sull’intero territorio nazionale, che venivano poi cedute a Domenico Quaglio, riconducibile alla società informatica Sirinformat, preposta alla gestione di database.
Secondo l’inchiesta vennero estrapolati una mole impressionante di dati relative a persone fisiche e giuridiche, grazie all’accesso abusivo da parte dei finanzieri coinvolti, al sistema informatico, a fronte del corrispettivo di rilevanti somme di denaro. Con i dati illecitamente estratti e commercializzati dalla società informatica, l’azienda riuscì a quintuplicare il proprio fatturato nel corso degli anni in cui sono stati accertati gli accessi abusivi. I Finanzieri raggiunti dalle misure cautelari vennero immediatamente sospesi dal servizio.