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Cosenza: via Isnardi “terra di nessuno”, residenti e commercianti esasperati tra aggressioni e lavori in corso

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Cosenza: via Isnardi “terra di nessuno”, residenti e commercianti esasperati tra aggressioni e lavori in corso

Via Isnardi e via delle Medaglie d’oro, tra i lavori al liceo Fermi e un viale parco che isola il quartiere. Cittadini e imprenditori denunciano degrado, pericoli e ritardi che paralizzano la vita quotidiana “Siamo dimenticati”

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via isnardi cosenza protesta

COSENZA – Da via delle Medaglie d’Oro e via Isnardi a Cosenza, viene lanciato un forte grido di allarme: residenti e commercianti si sentono dimenticati e isolati dal resto della città. Ieri, Francesco Civitelli, titolare di un’attività locale, ha pubblicato un video su Facebook in cui documenta le criticità del quartiere e segnala i disagi, affiancato da cittadini, comitato di quartiere e altri esercenti, alcuni dei quali ex commercianti.

Via Isnardi e via delle Medaglie d’oro

Al centro della protesta ci sono due questioni principali: i lavori al liceo scientifico Fermi, previsti per la conclusione nel 2024 ma ancora fermi al palo, e il viale Parco, che blocca via Isnardi e, nelle ore serali, diventa un punto di degrado e di aggressioni. “Siamo isolati dal mondo”, denuncia Civitelli, sottolineando come la chiusura del viale sia stata decisa dall’ex sindaco, ma ribadendo che anche l’attuale amministrazione ha responsabilità nella situazione.


Il commerciante ha spiegato di avere a disposizione video e segnalazioni inviate all’amministrazione, oltre a una raccolta firme per aprire almeno una traversa sul viale Parco, così da facilitare l’accesso al quartiere per chi ci vive e lavora. Dalla villetta poco prima dell’autostazione vandalizzata a quella in cui sono stati aggrediti e derubati due ragazzi. I residenti parlano anche di sicurezza: droga, delinquenza, risse… e dalle loro parole emerge chiaramente l’esasperazione. 

I lavori al liceo Fermi

La nuova struttura scolastica, doveva rappresentare un rilancio per l’area, ma oggi si trovano solo “tavole di legno che delimitano il cantiere” e mesi senza operai. Per molti negozianti, già provati dalla crisi economica, l’ennesimo ritardo (la consegna era prevista nel 2024) rischia di compromettere le speranze di rinascita del quartiere. “Avevamo un’edicola, una pescheria, il negozio di prodotti per capelli… tante attività che non ci sono più”. “Dove dobbiamo arrivare? Eppure siamo a 20 metri da corso Mazzini” ma per il momento la loro situazione continua ad essere ignorata.

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